PITAGORA - I VERSI AUREI!!
Questi sono i Versi Aurei, tramandatici dai Pitagorici.
Sono una costante ispirazione di rettitudine e riflessione.
Uno spunto per una crescita interiore.
Piccolo inciso, la Moira citata nello scritto, non è la famosa Orfei, ma è sinonimo di Destino.
Invece la Sacra Tetrade, è rappresentata dal numero 10, somma perfetta dei primi 4 numeri naturali, che sono il fondamento della disciplina esoterica dei Pitagorici.
Ma eccoli a voi!
PITAGORA
VERSI AUREI
Onora prima di tutto gli dei immortali, come vuole la legge, e tieni fede al giuramento.
Poi gli splendidi eroi e i demoni sotterranei rispetta, in ubbidienza alla norma.
Sii devoto ai tuoi genitori e ai parenti più vicini.
Degli altri chi più eccelle in virtù renditi amico.
Fai posto a parole pacate e a gesti di solidarietà.
Non odiare un tuo compagno per una piccola manchevolezza, se puoi,
perché potere è congiunto a necessità.
Questo sappi dunque,
abituati a dominare innanzitutto lo stomaco e il sonno, il sesso e l'ira.
Non fare niente di riprovevole né con altri né da solo.
Fra tutti rispetta sopratutto te stesso.
Persegui inoltre la giustizia a fatti e a parole
e non agire in nessun caso senza riflettere.
Sappi che tutti dobbiamo morire,
le ricchezze invece è facile ora guadagnarle ora perderle.
Dei dolori che i mortali ricevono in sorte,
qualora te ne tocchi una quota, sopportala senza irritarti.
Per quanto ti è dato, conviene cercare una cura, pensarla così:
che di mali la Moira ai buoni non ne assegna molti.
Arrivano alle orecchie degli uomini parole volgari e leali,
delle quali non ti devi spaventare nè lasciarti influenzare.
Anche se ti si dice una menzogna, accettala serenamente.
Quello che io dirò, in tutto si osservi:
nessuno ti induca a parole o a fatti,
a compiere o a dire cosa che per te non sia la migliore.
Pensa prima di agire per non commettere delle sciocchezze:
è dello stolto fare e dire cose senza riflettere.
Questo compiere: cose di cui tu non abbia a pentirti.
Non fare nulla che tu non sappia, ma impara quanto è necessario,
così potrai vivere una vita felicissima.
E' importante non disattendere la cura del corpo e trovare una misura
nel bere, nel mangiare e nell'esercizio.
In questo io fisso il limite, in ciò che non ti procurerà fastidio.
Abituati a uno stile di vita puro e austero
e abbi cura di non fare cose che attirino su di te l'invidia.
Non spendere inopportunamente come uno che non conosce regola, non essere avaro.
Per tutto il meglio è la misura.
Fai ciò che non ti recherà danno e rifletti prima di agire.
Non aspettare il sonno con gli occhi che si chiudono,
prima di aver pensato tre volte a ognuna delle azioni della giornata:
in che ho mancato? Che ho fatto? A quale compito non ho adempiuto?
Scorrile a cominciare dalla prima e in seguito, quando hai terminato,
biasima le cattive e sii compiaciuto delle buone.
Stancati in questo, questo cerca, questo devi amare:
ciò che ti metterà sulle tracce della divina virtù,
in nome di colui che affidò al nostro spirito la tetrade,
matrice dell'eterna natura.
Dai principio a un'azione, pregando gli dei che abbia compimento.
Così facendo conoscerai l'essenza delle divinità immortali e dei mortali,
come ogni cosa divenga, come essa finisca.
Conoscerai, come è regola, una identica natura in ogni cosa,
così non crederai nell'impossibile né alcunché ti resterà celato.
Conoscerai uomini che si fanno del male da soli,
sventurati, che il bene che è prossimo non perseguono e non sentono:
pochi invero intendono il riscatto dai mali.
Tale la Moira che acceca la mente degli uomini:
a precipizio sono trascinati verso altro con sofferenze infinite.
Infatti segretamente li rovina la triste loro compagna l'innata Contesa,
che non si deve incitare, bensì cedendo fuggire.
O padre Zeus, tu potresti liberare tutti da ogni male,
se a tutti mostrassi quale sia il loro demone.
Ma tu abbi fede perché gli uomini sono di una discendenza divina
a cui la natura ha dato ogni cosa a conoscerne il sacro;
se ne sei parte, avendo fatto espiazione avrai autorità su ciò a cui io ti inizio
e ti libererai dalle pene dello spirito.
Astieniti dai cibi che si è detto,
durante le Lustrazioni e le Purificazioni operando con giudizio,
medita ogni cosa, tenendo per ottima guida la ragione.
E se lasciato il corpo ti librerai nel puro etere,
sarai come un dio eterno, incorruttibile, non più mortale.
Sono una costante ispirazione di rettitudine e riflessione.
Uno spunto per una crescita interiore.
Piccolo inciso, la Moira citata nello scritto, non è la famosa Orfei, ma è sinonimo di Destino.
Invece la Sacra Tetrade, è rappresentata dal numero 10, somma perfetta dei primi 4 numeri naturali, che sono il fondamento della disciplina esoterica dei Pitagorici.
Ma eccoli a voi!
PITAGORA
VERSI AUREI
Onora prima di tutto gli dei immortali, come vuole la legge, e tieni fede al giuramento.
Poi gli splendidi eroi e i demoni sotterranei rispetta, in ubbidienza alla norma.
Sii devoto ai tuoi genitori e ai parenti più vicini.
Degli altri chi più eccelle in virtù renditi amico.
Fai posto a parole pacate e a gesti di solidarietà.
Non odiare un tuo compagno per una piccola manchevolezza, se puoi,
perché potere è congiunto a necessità.
Questo sappi dunque,
abituati a dominare innanzitutto lo stomaco e il sonno, il sesso e l'ira.
Non fare niente di riprovevole né con altri né da solo.
Fra tutti rispetta sopratutto te stesso.
Persegui inoltre la giustizia a fatti e a parole
e non agire in nessun caso senza riflettere.
Sappi che tutti dobbiamo morire,
le ricchezze invece è facile ora guadagnarle ora perderle.
Dei dolori che i mortali ricevono in sorte,
qualora te ne tocchi una quota, sopportala senza irritarti.
Per quanto ti è dato, conviene cercare una cura, pensarla così:
che di mali la Moira ai buoni non ne assegna molti.
Arrivano alle orecchie degli uomini parole volgari e leali,
delle quali non ti devi spaventare nè lasciarti influenzare.
Anche se ti si dice una menzogna, accettala serenamente.
Quello che io dirò, in tutto si osservi:
nessuno ti induca a parole o a fatti,
a compiere o a dire cosa che per te non sia la migliore.
Pensa prima di agire per non commettere delle sciocchezze:
è dello stolto fare e dire cose senza riflettere.
Questo compiere: cose di cui tu non abbia a pentirti.
Non fare nulla che tu non sappia, ma impara quanto è necessario,
così potrai vivere una vita felicissima.
E' importante non disattendere la cura del corpo e trovare una misura
nel bere, nel mangiare e nell'esercizio.
In questo io fisso il limite, in ciò che non ti procurerà fastidio.
Abituati a uno stile di vita puro e austero
e abbi cura di non fare cose che attirino su di te l'invidia.
Non spendere inopportunamente come uno che non conosce regola, non essere avaro.
Per tutto il meglio è la misura.
Fai ciò che non ti recherà danno e rifletti prima di agire.
Non aspettare il sonno con gli occhi che si chiudono,
prima di aver pensato tre volte a ognuna delle azioni della giornata:
in che ho mancato? Che ho fatto? A quale compito non ho adempiuto?
Scorrile a cominciare dalla prima e in seguito, quando hai terminato,
biasima le cattive e sii compiaciuto delle buone.
Stancati in questo, questo cerca, questo devi amare:
ciò che ti metterà sulle tracce della divina virtù,
in nome di colui che affidò al nostro spirito la tetrade,
matrice dell'eterna natura.
Dai principio a un'azione, pregando gli dei che abbia compimento.
Così facendo conoscerai l'essenza delle divinità immortali e dei mortali,
come ogni cosa divenga, come essa finisca.
Conoscerai, come è regola, una identica natura in ogni cosa,
così non crederai nell'impossibile né alcunché ti resterà celato.
Conoscerai uomini che si fanno del male da soli,
sventurati, che il bene che è prossimo non perseguono e non sentono:
pochi invero intendono il riscatto dai mali.
Tale la Moira che acceca la mente degli uomini:
a precipizio sono trascinati verso altro con sofferenze infinite.
Infatti segretamente li rovina la triste loro compagna l'innata Contesa,
che non si deve incitare, bensì cedendo fuggire.
O padre Zeus, tu potresti liberare tutti da ogni male,
se a tutti mostrassi quale sia il loro demone.
Ma tu abbi fede perché gli uomini sono di una discendenza divina
a cui la natura ha dato ogni cosa a conoscerne il sacro;
se ne sei parte, avendo fatto espiazione avrai autorità su ciò a cui io ti inizio
e ti libererai dalle pene dello spirito.
Astieniti dai cibi che si è detto,
durante le Lustrazioni e le Purificazioni operando con giudizio,
medita ogni cosa, tenendo per ottima guida la ragione.
E se lasciato il corpo ti librerai nel puro etere,
sarai come un dio eterno, incorruttibile, non più mortale.